Sale a 5 il bilancio delle vittime. I sommozzatori hanno infatti trovato i corpi di due anziani, con il giubbotto di salvataggio, ma che erano rimasti bloccati. Il responsabile delle relazioni esterne del Comando generale delle Capitanerie di porto, Filippo Marini, ha spiegato che i sub della Guardia Costiera li hanno trovati sul ponte numero 3, nei pressi del punto di raccolta ‘A’, nella zona di poppa della murata di dritta, quella completamente sommersa. Restano ancora una quindicina di dispersi e purtroppo il trascorrere delle ore non gioca in favore dell’ottimismo.
Stamattina sono stati ritrovati due dei dispersi, salvati dai sommozzatori di Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, i quali stanno letteralmente lottando contro il tempo per rintracciare ancora i dispersi. Le ricerche sono ostacolate da scale e arredi che ostacolano le ricerche. Ma non si perde ancora la speranza, dall’interno si sentono rumori.
Intanto il recupero delle tre scatole nere si rivelerà utilissimo per comprendere cosa sia accaduto, perché la nave invece di avvicinarsi alla costa le si è buttata contro. Cosa non ha funzionato se il comandante dichiara che “quello scoglio non era segnalato”. Errore umano o malfunzionamento delle apparecchiature di bordo?
Intanto per le stesse accuse è stato arrestato anche il comandante in seconda della Costa Concordia. Nave sfortunata sin dal varo quando la bottiglia di champagne non si ruppe (cattivo presagio per la gente di mare), un gigante del mare che ebbe già nel 2008 un incidente vicino Palermo.
A Porto Santo Stefano si cerca di capire anche cosa non sia funzionato bene nei momenti immediatamente successivi all’impatto. Tutti i passeggeri lamentano infatti l’insufficienza di barche di salvataggio e addirittura di giubbini galleggianti, insufficienza che se fosse dimostrata segnalerebbe anche gravi carenze dello stesso armatore.
Veniamo ai feriti ritrovati, ieri una coppia di sposini coreani (inizialmente si era pensato a membri dell’equipaggio), oggi il Commissario di Bordo Marrico Giampetroni, l’uomo con una frattura alla gamba è stato poi elitrasportato all’ospedale di Grosseto. Le ricerche nel relitto semi-affondato proseguiranno no-stop per tutta la giornata di oggi e altri rumori arrivano dalla nave.
Al momento in provincia di Grosseto sono circa 800 i superstiti ospitati in alberghi e centri di raccolta e che attendono che la compagnia navigatrice li assista per ritornare alle città di provenienza.
Fra i superstiti anche una coppia di giapponesi che nella calca si era allontanata a bordo di un pullman raggiungendo Roma e che si sono poi presentati in un commissariato di Polizia rendendosi conto di risultare ancora dispersi.
Sommozzatori e specialisti dei nuclei speleo-fluviali dei vigili del fuoco -come di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Capitaneria di Porto- stanno procedendo all’ispezione di tutte le cabine e vani possibili con la speranza di raggiungere altre persone rimaste intrappolate. Quando sulla Costa Concordia sono partiti i black out elettrici dopo l’impatto si sono bloccate le serrature elettroniche delle porte delle cabine, che vengono aperte con badge e non è escluso che qualcuno sia rimasto chiuso dentro, senza poter fuggire. Stanotte a causa del buio è stato possibile ispezionare solo la parte della nave rimasta fuori dall’acqua, mentre per verificare la parte sommersa si è dovuto attendere che facesse luce col nuovo giorno.
Luigi Asero
scritto con i piedi questo pezzo
Cara Monica (o Mauro) capita talvolta che si scriva con i piedi, magari può provare a cambiare l’ottica di lettura. In fondo è la cronaca di un disastro, dove parlano i numeri. Per la prossima opera omnia editoriale la contatterò. Senza polemica, anzi la ringrazio per l’attenzione – L. A.